L’accordo tra Jannik Sinner e la WADA continua a generare un dibattito incessante in tutto il mondo. La sospensione di tre mesi imposta al numero 1 del mondo – che avrebbe dovuto presentarsi davanti al tribunale del TAS a Losanna a metà aprile – rappresenta una soluzione che non ha soddisfatto praticamente nessuno.
Il campione italiano ha rischiato una squalifica da uno a due anni che avrebbe avuto ripercussioni molto gravi sulla sua immagine e carriera, mentre la WADA non poteva permettersi il rischio di un’assoluzione dopo essere stata travolta da numerosi scandali negli ultimi anni.
La WADA ha voluto precisare che il caso di Jannik è molto lontano dal doping e che il campione di 3 Grand Slam ha pagato solo per la sua “responsabilità oggettiva”. Sebbene la sua contaminazione fosse dovuta all’errore di due membri del suo team, il 23enne di Sesto Pusteria è comunque responsabile e doveva essere sanzionato.
Sinner continua ad essere accusato
Attraverso il suo profilo ufficiale su X, Jean-Pierre De Mondenars – medico sportivo francese ed esperto di doping – ha espresso tutti i suoi dubbi sia sull’accordo tra Sinner e la WADA che sulla contaminazione del numero 1 del mondo.
“L’accordo tra Sinner e la WADA soddisfa solo le due parti coinvolte. L’avvocato di Jannik ha detto che è stata la WADA a proporre questo accordo, nonostante la WADA spingesse per una sospensione di almeno un anno. Perché c’è stato questo ribaltamento di tendenza? La WADA e Sinner avevano entrambe paura per motivi diversi”, ha scritto.
“Inoltre, la WADA non ha gli strumenti giusti per dire che la positività di Sinner è dovuta a una contaminazione involontaria. La WADA non ha mai condotto studi sul tema, nonostante i casi di questo tipo in Italia siano aumentati negli ultimi due decenni.
Per un caso molto simile, il tennista italiano Stefano Battaglino era stato sanzionato con una sospensione di 4 anni”, ha aggiunto.
Il campione italiano terminerà di scontare la sua sospensione il 4 maggio e potrà partecipare al Masters 1000 di Roma, dove sarà accolto come un re dai suoi tifosi di casa.